di Laura Fagioli

Nella mostra scientifica organizzata per il Trentennale del nostro Istituto non poteva mancare una parte dedicata alle Piante e ai loro segreti.

Tutti riconoscono la bellezza del mondo vegetale, che risiede nelle forme, nei colori, nei profumi: in ultima analisi nella immensa varietà delle specie floristiche e vegetazionali.

Gli allievi hanno sperimentato la possibilità di raccogliere, seccare e conservare le piante in un erbario, cioè nel modo più tradizionale di studiarle e mostrarle al pubblico.

Gli erbari e i trattati sistematici dei vegetali erano molto accurati già in epoca greco-romana: il più famoso risulta quello di Dioscoride che, nel “De materia medica” (I sec. d.C.), aveva raccolto tutto il sapere empirico sulle piante medicinali, disegnate a matita o a china e contornate dalle informazioni sulle singole proprietà mediche e da un accenno sul loro habitat naturale. Gli erbari, scritti in latino, si diffusero anche grazie ai monaci, soprattutto ai Benedettini, che si dedicarono alla coltura delle piante officinali nei “giardini dei semplici” e alla copiatura dei testi classici sulle piante miracolose. Gli erbari infatti nel passato avevano lo stesso ruolo che oggi hanno i libri di medicina: un sapiente uso delle piante allora costituiva l’unico sistema per debellare molte malattie.

Per i nostri studenti questo lavoro è stata l’occasione per rispolverare la classificazione degli organismi vegetali, oltre che per meravigliarsi, un po’ come fece Darwin, per la biodiversità esistente sul nostro territorio. Ma l’indagine non si è fermata alla Biologia Sistematica e all’individuazione delle specie, che i ragazzi della attuale 4F avevano in gran parte raccolto durante un’escursione naturalistica nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. La scoperta più sorprendente è stata accorgersi che quasi tutte le specie che vivono intorno a noi, arboree o erbacee che siano, raccolte in pianura o in montagna, nascondono miracolose proprietà officinali.

L´uso delle piante come terapia per le varie malattie è antichissimo, probabilmente risale alla preistoria, periodo in cui l’uomo cibandosi di bacche e radici spontanee, sperimentò casualmente i loro effetti curativi o, al contrario, i loro effetti tossici. Come la frutta, anche i fiori e le piante sono ricchi di fibre, sali minerali e vitamine, che agiscono come potenti antiossidanti contro i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento; inoltre i loro principi attivi, contenuti nel bocciolo, nelle foglie o nel gambo, possono agire in maniera specifica su singoli organi o apparati del nostro organismo. Oggi il progresso della scienza ha permesso lo sviluppo di nuove tecniche estrattive e di analisi che hanno consentito ai ricercatori di trasformare l’interesse per le piante terapeutiche in una disciplina vera e propria, basata su evidenze scientifiche. La fitoterapia moderna, che spesso prende spunto dalla tradizione popolare, ha come obiettivo l’utilizzo di piante efficaci e con scarsi effetti collaterali attraverso una serie di studi sperimentali che ne individuano i principali costituenti chimici, il loro effetto, il loro meccanismo d’azione e di tossicità.

Anche se, infatti, oggi si assiste a un ritorno ai prodotti naturali, nessuno dei ragazzi riusciva a immaginare quante diverse proprietà aromatiche, curative e cosmetiche si potessero nascondere nelle foglie, nelle radici e nelle cortecce delle nostre amiche piante.

Il nostro ben attrezzato laboratorio ha consentito di provare con mano a estrarre gli oli essenziali di alcune piante officinali, con cui preparare alcuni semplici prodotti cosmetici (balsami per labbra, creme per le mani, saponette) a base di estratti vegetali. Gli oli essenziali, che alcune classi hanno estratto in laboratorio, sono sostanze oleose molto volatili e con un intenso profumo, ottenute per distillazione in corrente di vapore e molto utilizzate nella preparazione di profumi, creme e nella cosmesi in generale: comprendono i terpeni e diverse altre molecole organiche, che spesso hanno anche azioni farmacologiche antitossiche e battericide. Ottima è stata dunque l’occasione per gli studenti di 5F per mettere in campo le loro fresche conoscenze di chimica biologica per indagare e illustrare le caratteristiche chimiche di questi principi attivi.

Ogni piccolo aspetto, dalle forme dei fiori e delle foglie, alle sostanze chimiche contenute nelle cellule hanno mostrato di essere alla fin fine un utile adattamento, offrendo un ulteriore spunto per parlare di evoluzione e biodiversità.