Testo raccolto da Massimo De Bortoli

La lezione di Pievani/1

Nella specie umana le razze non esistono

Non è possibile parlare di razze nella specie umana ma solo di lievi differenziazioni antropometriche. I sapiens, che hanno prevalso per ragioni ancora non del tutto chiarite su altre specie umane compresenti, si sono sempre spostati nel corso della loro storia evolutiva da circa 300.000 anni pertanto la comunanza genetica fra i diversi gruppi che si sono stanziati in aree geografiche diverse è preponderante rispetto alle minime differenze. Se ci spostassimo da Londra verso l’Asia non si troverebbero barriere geografiche tali da rendere chiusa la riproduzione di una specie. Le razze esistono artificialmente in alcune specie animali da allevamento o che si sono riprodotte in aree caratterizzate da barriere geomorfologiche, come le lumache dei Pirenei. Il razzismo è invece un atteggiamento ideologico che esiste nella specie umana e che è completamente privo di basi scientifiche.

La lezione di Pievani/2

Tre cose da fare a scuola per contrastare le fake-news

L’atteggiamento scientifico fondato sul metodo che combina osservazione sperimentale e capacità di teorizzazione può essere molto utile negli ambienti educativi per contrastare la tendenza della rete a produrre false notizie. La rete oggi vive una fase tribale, è carica di violenza e di posizioni dogmatiche di chi ritiene di possedere la verità con la V maiuscola. Ecco tre attenzioni da avere subito per contrastare il rischio di mettere tutte le tesi sullo stesso piano:

  1. Controllare le fonti: è utile domandarsi sempre da dove si sta parlando ed essere consapevoli di chi sta sostenendo una certa affermazione. È un esercizio paziente e faticoso che la scuola deve fare proprio, come nella comunità scientifica le argomentazioni sono sottoposte a verifica incrociata e sono supportate da dati. Si deve dunque non accettare passivamente le affermazioni che non rivelano chiaramente chi e da dove sta parlando.
  2. Il consenso scientifico: la scienza produce verità rivedibili. Io stesso cinque anni fa insegnavo ai miei studenti cose che ora non dico più, come il fatto che tra Sapiens e Neanderthal non fossero possibili incroci genetici. Si tratta di un cammino difficile ma entusiasmante, nel quale le tesi sono sottoposte alla prova della loro tenuta e che sono accettabili quando sono accolte dalla maggioranza della comunità scientifica. Il consenso scientifico è una cosa seria, che non si basa su un semplice voto d’opinione.
  3. L’esercizio del dubbio: imparate e insegnate a dubitare, a mettere in discussione, a criticare e mettere alla prova. Certe tesi ne usciranno rafforzate, altre ne saranno indebolite e non potranno più essere messe sullo stesso piano o paragonate con le affermazioni scientifiche.


La lezione di Pievani/3

Lo stato della ricerca italiana

In Italia si produce buona ricerca scientifica, merito della preparazione scolastica che ricevono i giovani ricercatori. All’estero gli italiani sono apprezzati per la loro capacità di porsi delle domande di ricerca, per l’atteggiamento non settoriale e iperspecialistico che gli permette di porsi questioni trasversali e sistemiche, per la loro creatività e flessibilità mentale. Poi i premi Nobel li vincono gli altri, ma l’attenzione qualitativa della nostra formazione scientifica è riconosciuta in tutto il mondo.

La lezione di Pievani/4

La Terra vista da un alieno

Che cosa vedrebbe un alieno se potesse osservare la Terra tra un milione di anni? È probabile che la specie umana, giovane e oggi molto diffusa che è passata dai 50/60.000 individui in origine ai 7 miliardi odierni, non esisterà più. Gli archeologi alieni del futuro troverebbero probabilmente tracce della specie umana nelle modificazioni morfologiche del territorio (corsi di fiumi deviati, canali, colline spianate), nel picco della radioattività avvenuto tra il 1945 e l’inizio degli anni Sessanta e negli strati di ossa delle specie animali (pollame, maiali, bovini) e di resti vegetali (mais, grano) che gli uomini hanno reso dominanti attraverso l’allevamento e l’agricoltura. Da qualche parte vicino al pianeta Terra ci sarà una bolla prodotta dalle onde radio prodotte nell’età contemporanea e che continueranno a esistere, sebbene un po’ allungate e non più percepibili distintamente, e che porteranno in quel futuro lontano la voce di Pippo Baudo o di Silvio Berlusconi.